- Premessa
I santi nella economia della salvezza hanno la funzione di essere testimoni della luce di Cristo per i fedeli. La grandezza di un santo si misura anche dalla schiera di fedeli che, seguendo le sue orme, hanno intrapreso la strada della santità. Tertulliano afferma che il sangue dei martiri e seme della nascita di una moltitudine di cristiani. Per la martire Filomena possiamo affermare che il suo sangue è diventato un ricco vivaio in cui per la santità di molti fedeli di ogni ceto sociale. Infatti, molte anime pie, che poi sono state proclamate sante, beate o venerabili dalla Chiesa, hanno venerato la Vergine e Martire di Mugnano. Parleremo solo di alcune di loro a gloria di Dio e della Martire Filomena.
- Santi che sono stati devoti di santa Filomena.
2.1. S. Pio X.
La devozione di questo Papa per la Santa è stata trattata nel capitolo della devozione dei papi ed i loro ex voti offerti al Santuario di Mugnano, al quale rimandiamo. Qui vogliamo aggiungere solamente che la forte devozione di Pio X per il curato d’Ars e la devozione cavalleresca del Curato per S. Filomena lo portarono ad ammirare la piccola santa.
2.2. Il Santo curato d’Ars, Giovanni Maria Vianney.
Tra le anime sante ardenti di devozione per Santa Filomena, il primo posto spetta al santo Curato D’Ars. Fu Paolina Jaricot a parlargli della Santa di Mugnano ed a fargliela conoscere. Fu lei a regalargli la reliquia della Santa.
Non c’è biografia di questo Santo dove non si parli di Santa Filomena. Egli fu in Francia uno dei grandi promotori della devozione della santa di Mugnano. Nella sua chiesa parrocchiale fece collocare una statua di Santa Filomena, e poi volle che ad Ars sorgesse una bella basilica in onore di questa santa. La basilica sullo stile di quella di Fourvière, che domina Lione, fu portata a termine dopo la morte di S. Giovanni Maria Vianney .
Il santo Curato attribuiva alla intercessione della Santa di Mugnano tutti i numerosi miracoli ottenuti ad Ars.
2.3. San Luigi Maria Chanel
Lo Chanel era nato nella diocesi di Belley, alla quale appartiene anche Ars. Fu missionario e primo martire dell’Oceania.
Mutuò la sua devozione per Santa Filomena dallo stesso Curato d’Ars. Quando si imbarcò nel 1836 per l’Arcipelago di Tonga, nel suo breviario aveva tre immaginette: della Madonna, di S. Giuseppe, e di S. Filomena. Alla piccola Santa di Mugnano egli si rivolgeva nei momenti difficili del suo rude apostolato tra i selvaggi diffidenti ed ostili. Nonostante non fosse pratico di costruzioni, ne cominciò una, fiducioso in “una santa per la quale egli nutre una grande devozione” e per la quale ogni anno faceva una novena nel periodo della sua festa. Ad uno dei primi battezzati diede il nome di Maria-Filomeno.
2.4. San Giuliano-Maria Eymard
Il suo grande merito fu quello di donare alla Chiesa dei preti che fossero dei perpetui adoratori dell’Eucaristia. Era intimo del curato d’Ars, che visitava frequentemente; fu discepolo ed amico del padre Colin. Dei due condivideva la devozione a S. Filomena. Egli stesso amava inginocchiarsi davanti al reliquiario di S. Filomena. Dalla Santa fu guarito nel 1854, a seguito di una novena fatta in suo onore.
2.5. Santa Maddalena Sofia Barat
Fondatrice delle Serve del Santo Sacramento, fu una grande devota di S. Filomena. Nei momenti difficili della sua vita e del suo ordine religioso, la Madre Barat invocava la santa di Mugnano.
Nella sua vita si racconta che l’11 settembre 1846, una delle sue novizie, la signorina Monestrol, doveva subire un’operazione chirurgica. Mentre i chirurghi preparavano gli strumenti, la Barat chiese alla novizia di fare il voto di partire per le Americhe e, ottenuto ciò, pose le sue mani sulla sua ferita. I medici iniziando l’intervento dovettero costatare che la paziente era guarita. Meravigliati affermarono che quanto era accaduto era inspiegabile secondo la scienza. La Barat attribuì la guarigione a S. Filomena.
2.6. San Giovanni Nepomuceno Neuman, vescovo di Philadelphia
San Giovanni Nepomuceno Neuman nacque in Boemia il 28 marzo 1811. Terminati gli studi di Teologia non potette essere ordinato sacerdote, perché il suo Vescovo si ammalò e la data dell’ordinazione non venne più fissata, perché in Boemia i sacerdoti erano in numero elevato. Decise allora di recarsi in Francia, da dove s’imbarcò per gli Stati Uniti, dove nel 1836 arrivò a Manhattan. Dopo il suo arrivo in America fu accolto dal vescovo John Dubois e ordinato sacerdote nello stesso anno. Nel 1840 aderì all’Ordine Redentorista di S. Alfonso dei Liguori. Si dedicò all’attività missionaria negli stati di New York, Pennsylvania e New Jersey e all’educazione cristiana della gioventù istituendo molte scuole cattoliche parrocchiali. Quando nel 1844 ebbe il primo incaricato di superiore della Congregazione dei Redentoristi e di Rettore della vecchia chiesa di Santa Filomena in Pittsburgh, si adoperò con grande zelo per il completamento dei lavori della nuova chiesa in onore di Santa Filomena, perché la vecchia chiesa di Santa Filomena, chiamata all’epoca “Chiesa della fattoria” in quanto era localizzata in una costruzione industriale vecchia, era stata demolita. Fiducioso nell’aiuto della Santa, “a cui Dio niente nega per chi la voca”, senza curarsi delle difficoltà economiche e spesso senza soldi, compiendo l’impossibile, portò a termine la costruzione della Chiesa di Santa Filomena nel 1846. Nominato vescovo di Philadelphia nel 1852, intensificò la sua opera missionaria e pastorale. Costruì altre cinque chiese e iniziò la costruzione della Cattedrale di Philadelphia. Grazie alla sua opera pastorale e al suo zelo missionario la devozione alla Santa in Pensilvènia mise salde radici.
2.7. Santa Francesca Cabrini e Santa Filomena attraverso le Ande dell’America.
Santa Francesca Cabrini nacque a Sant’Angelo Lodigiano (MI) il 15 luglio 1850 da un famiglia cattolicissima. Presa da un forte zelo per la vita missionaria, fondò nel 1880 a Cotogno (MI) l’Istituto delle Missionarie del Sacro Cuore di Gesù. Nel 1896 recandosi a Roma, nella chiesa del Gesù, fece voto di andare in missione in Oriente e fondò la Casa centrale dell’Istituto.
Esortata anche da Papa Leone XIII nel 1889 partì per New York con alcune consorelle per intraprendere l’attività missionaria in soccorso degli emigranti italiani. Nei suoi numerosi viaggi, specialmente quello da New York a Buenos Aires e quello durante la traversata delle Ande, portava nella borsa da viaggio sempre una statuetta di Santa Filomena a cui ella era legata da una grande devozione. Certamente possiamo dire che la Cabrini assieme al Vescovo di Philadelphia Neuman hanno avuto il merito più di tante anime pie, di promuovere la devozione alla Santa negli Stati Uniti d’America. Morì a Chicago il 1917. Il suo corpo è custodito nella Città di New York; reliquie importanti si trovano a Chicago e a Cotogno (MI). Pio XII la dichiarò Patrona Universale degli Emigranti.
2.8. La devozione di San Pio da Pietrelcina a Santa Filomena
Molte volte scrittori, storici, biografi menzionano grandi personaggi della storia per comprovare tesi o ipotesi che essi sostengono. La testimonianza di san Pio nei confronti della santità di Filomena per l’estensore di questo lavoro esula da simili criteri. Per san Pio da Pietrelcina santa Filomena era venerata come la “principessina del paradiso”. La sua devozione per la Santa inizia già in famiglia dove sua sorella portava il nome della Santa. Si approfondisce a Morcone, luogo del suo noviziato, dove alla fine di Luglio si festeggiava con grande solennità la festa di Santa Fiomena; prosegue al Convento di San Giovanni Rotondo (Foggia) nella Capitanata dei Cappuccini dove la Santa era molto venerata . Dopo la riforma liturgica del 1961, nonostante la messa in crisi della devozione a santa Filomena, Padre Pio a chi osava mettere in discussione l’esistenza della santa perentoriamente rispondeva: ”…ma sia benedetto Iddio! Può pure darsi che non si chiama Filomena… ma questa santa ha fatto pure dei miracoli … e non è il nome che li ha fatti”.
- Beati devoti di santa Filomena
3.1. Il Beato Bartolo Longo
Un grande devoto di S. Filomena fu anche il beato Bartolo Longo, il fondatore del celebre Santuario di Pompei e delle opere annesse. Egli, basandosi soprattutto sulle “rivelazioni” della mistica napoletana suor Maria Luisa di Gesù, nel 1896 scrisse una “Vita di Santa Filomena Vergine e Martire”. Il 9 giugno 1896, il Beato Bartolo Longo, con la consorte, contessa De Fusco, venne in pellegrinaggio al Santuario di Santa Filomena, ascoltò una messa che lui stesso servì e, prima di andar via, scrisse nel registro dei visitatori: “Oggi, 9 giugno del 1896, ho avuto l’ineffabile consolazione di porgere all’insigne Vergine e Martire Santa Filomena un fiore della mia tipografia e dei miei Figli dei Carcerati, che insieme con le mie orfanelle e con tutte le opere di Pompei ho messo sotto il patrocinio della grande Predicatrice di Cristo, Santa Filomena”.
Inoltre, nel fascicolo di giugno del 1902 de Il Rosario e la Nuova Pompei (p. 204), Bartolo Longo pubblicò un breve scritto dal titolo Il primo centenario della invenzione e traslazione del corpo di Santa Filomena V. e M., dove si legge tra l’altro: “Nel 25 maggio di quest’anno si è compiuto il primo centenario solenne della invenzione del corpo di Santa Filomena V. e M. in Roma (…). Ancora io, grato all’illustre Vergine e Martire per favori speciali ottenuti, volli rendere il mio tributo di ossequio, scrivendone la ‘Vita’ in un libretto edito dalla Scuola Tipografica dei figli dei Carcerati”.
3.2. La Beata Anna Maria Taigi
La beata Anna Maria Taigi fu una fervente devota di Santa Filomena e spesso sperimentò di persona la potente intercessione della Santa. Abbiamo descritto nel secondo paragrafo il miracolo da lei ottenuto da Santa Filomena per la nipotina.
Il Gesuita padre Gabriel Bouffier afferma che questa santa madre ogni sera invocava, e faceva invocare dalla propria famiglia, la piccola Martire delle Catacombe. Ella aveva esposto la sua immagine nella sua casa e in punto di morte, modello delle madri cristiane, dopo aver fatto le sue ultime raccomandazioni ai propri figli, li pose in particolare modo sotto la protezione di santa Filomena, della quale aveva sempre propagato il culto.
3.3. La Beata Maddalena di Canossa
Maddalena Gabriella dei Marchesi di Canossa nacque a Verona il 1 maggio 1774. Nel 1808, non più legata ad impegni di famiglia, fondò l’Ordine delle Canossiane (Opere delle figlie della Carità). Quest’ordine religioso si dedicava all’insegnamento del catechismo, all’educazione delle fanciulle povere e all’assistenza degli ammalati negli ospedali.
Nelle sue lettere esortava in continuazione le sue religiose all’amore di Cristo e della Vergine Addolorata, e le affidava al patrocinio di Santa Filomena (Cfr. Epistolario della Beata Maddalena di Canossa).
Citiamo almeno qualche fatto: In una sua lettera esorta Rosa Polli, vice superiora a Milano, a pregare santa Filomena ,“da Dio illustrata adesso con miracoli tali che nella Romagna viene chiamata Taumaturga”, per la sua superiora ammalata (lettera del 14.6.1834).
Altre lettere, dove Maria Maddalena da Canossa invoca spesso il patrocinio di Santa Filomena nei casi di necessità delle sue suore, sono raccolte nel volume III/5 del suo epistolario. Ne citiamo solo alcune per far notare la frequenza dell’invocazione: 29.11.1834;- 3.12.1834;- 6.12.1834;- 15.12.1834;- 26.12.1834;- 31.1.1835;- 21.2.1835;- 22.2.1835.
3.4. Il Beato Annibale Maria Da Messina
È unanimemente riconosciuto apostolo della preghiera per le vocazioni e padre dei poveri e degli orfani. Fondatore di due famiglie religiose. Riguardo a Santa Filomena soleva affermare: “Santa Filomena è divenuta celebre per i grandi miracoli che il Signore operava per suo mezzo”.
3.5. Il Beato Pio IX
La devozione di questo papa fu profonda e sincera per tutto l’arco della sua vita. In ogni capitolo è presente il suo nome: è presente nel capitolo dei miracoli (lui stesso fu guarito per intercessione della santa dall’epilessia; è presente nel capitolo dei documenti liturgici ed in quelli devozionali; è presente nel capitolo degli ex voti e della devozione dei Papi per la Santa. Pio IX è stato un sincero cantore della Vergine Romana.
- Servi di Dio devoti di santa Filomena
4.1. La Venerabile Pauline Jaricot
Fondatrice del “Rosario Vivente” e della “Opera della Propagazione della Fede”, per la qual cosa fu molto apprezzata da Papa Gregorio XVI, che volle visitarla di persona, quando passò per Roma, diretta a Mugnano per impetrare la sua guarigione dalla Santa. Fu la sua guarigione che indusse il papa Gregorio XVI a firmare il decreto del 1837.
Lei diede la reliquia della Santa al Curato d’Ars e fu una delle promotrici della sua devozione in Lione e nella Francia intera verso la martire e vergine romana.
4.2. La Serva di Dio Suor Maria Luisa di Gesù
All’età di diciotto anni indossò l’abito delle suore domenicane, prendendo il nome di Suor Maria Luisa di Gesù. Più tardi, attirata dalla diffusione del culto di santa Filomena e dall’eco dei suoi miracoli nel Regno delle due Sicilie, fonda una famiglia religiosa: le “Oblate dell’Addolorata e di Santa Filomena”.
Dai suo scritti e dalla sua autobiografia traspare una semplicità ed una chiarezza di stile, unita ad una profonda dottrina ascetica.
La sua devozione per santa Filomena fu sincera e profonda. Purtroppo, le sue “rivelazioni” sulla vita di S. Filomena, pur rispondendo al bisogno popolare di conoscere un po’ di più della vita della santa, hanno avuto l’effetto deleterio di portare la nostra santa martire nella leggenda, scardinandola dalla storia. In realtà il culto di santa Filomena non è partito dalle sue rivelazioni, né si è divulgato in base ad esse. La Chiesa, nei numerosi atti ufficiali relativi al culto della nostra martire, non ha mai fatto riferimento alle rivelazioni private. Resta però la devozione sincera di Suor Maria Luisa e l’influsso che lei ha dato alla divulgazione della devozione per santa Filomena .
4.3. Beata Maria Cristina di Savoia
La serva di Dio Maria Cristina di Savoia, prima moglie di Ferdinando II, fu eroina di carità e pietà cristiana nel regno delle Due Sicilie. Ebbe una grande devozione per santa Filomena. Col marito Ferdinando II venne per la prima volta al santuario di Mugnano l’11 aprile 1835. Erano già tre anni che la pia regina si era sposata e non dava alcun segno di fecondità. Subito dopo la visita al Santuario, fu annunziata la lieta notizia del concepimento. La regina attribuì all’intercessione di Santa Filomena e in segno di riconoscenza per la nascita dell’erede al trono (il futuro Francesco II), espresse il proposito di istituire a Mugnano un orfanotrofio femminile dedicato alla Santa. Ritornò ben 10 volte a Mugnano. Nel tesoro del santuario si conservano molti suoi ex voto. In tutte le biografie della Serva di Dio è messa in luce la sua sincera devozione per santa Filomena .
4.3. La serva di Dio, Giulia Colbert Marchesa di Barolo
La Colbert, si impone come una delle figure più straordinarie del nostro ottocento. Fu per il Santuario di Santa Filomena una delle maggiori devote; promosse la devozione della Santa nella città di Torino.
Alla corte di Napoleone conobbe il Conte Carlo Tancredi Falletti; che divenne suo marito nel 1814. Non avendo figli, rimasta vedova nel 1838 si dedicò alle opere di carità e al recupero dei carcerati donando per quest’opera di promozione sociale e cristiana tutta la sua sensibilità e tutta la sua ingente ricchezza. Fondò le Figlie di Gesù Buon Pastore. La Marchesa di Barolo nutriva devozione verso S. Filomena di cui visitò il Santuario nel gennaio 1834 e nel febbraio 1852, quando lasciò un cuore d’argento con una lettera per grazia ricevuta. La Barolo intitolò in onore della Santa una delle sue più belle fondazioni: un Ospedaletto per le fanciulle ammalate e storpie.
4.4. Il Servo di Dio Fratel Andrea Filomeno Gargia Aosta
Tra i devoti di Santa Filomena c’è il servo di Dio Fratel Gargia, che per la sua semplicità richiama il santo Curato D’Ars.
Nativo delle isole Canarie, emigrato a Montevideo verso i ventitré anni, divenne frate questuante presso i francescani di Santiago. Per molti anni percorse città e campagne del Cile, portando in una mano la cassettina delle offerte, nell’altra una grande immagine di santa Filomena. Questa immagine la mostrava a tutti, e, a chi voleva fermarsi ad ascoltarlo, Frate Gargia raccontava alcuni miracoli della piccola Santa. Fratel Gargia compose anche preghiere ed inni in onore di S. Filomena. Morì a Santiago nel 1833. Due anni dopo, il suo corpo, ritrovato in perfetto stato di conservazione, fu tumulato nella chiesa del suo convento, presso l’altare di santa Filomena.
5. Venerabili devoti di Santa Filomena
5.1. Vito Michele di Netta, l’apostolo delle Calabrie
Il venerabile Vito Michele Di Netta, eroica figura di missionario, chiamato l’Apostolo delle Calabrie, nacque a Vallata (AV) nel 1786.Spinto dalla chiamata di Dio, dopo aver fatto gli studi nel seminario di S. Angelo dei Lombardi, entrò nel noviziato dei Redentoristi in Sant’Angelo a Cupolo presso Benevento. Ordinato sacerdote il 30 marzo 1811 fu mandato in Calabria. In questa regione predicò missioni popolari percorrendo per terra e per mare città e paesi, soprattutto a Catanzaro e a Tropea, dove morì in fama di santità il 3 dicembre 1849.Il Di Netta nutriva una grande devozione per S. Filomena che invocava sempre nelle difficoltà e pericoli che come missionario doveva affrontare. L’esempio seguente è la testimonianza della sua fervente devozione per santa Filomena: “In altra circostanza trovatosi con P. De Blasio e Ilaria per mare, diretto per una missione, a un tratto vengono sorpresi da furibonda tempesta, così da trovarsi petto a petto con la morte. Egli solo resta sereno, mentre gli altri piangono costernatissimi. Allora esclama: – Figli, non temete, noi saremo salvi; facciamo voto a s. Filomena di celebrare ad onor di Lei la Messa, appena toccheremo lido, e non ci incorrerà male alcuno -. Pronunziata la promessa, si fè tosto bonaccia, e i suoi compagni attestarono di aver veduto accanto a lui, durante il pericolo, una giovinetta dal viso angelico, che ritennero essere Santa Filomena”.
5.2. Il Venerabile Jean Claude Colin
Il Padre Colin, fondatore della società di Maria, fu un grande devoto di Santa Filomena. A Belley, nell’ex convento dei Cappuccini, fondò un oratorio dedicato all’Immacolata, nel quale desiderava collocare una statua di S. Filomena. Inizialmente il vescovo di Belley fu un po’ reticente, perché temeva che la devozione per la nuova Santa avrebbe sottratto dei fedeli alla cattedrale, ma successivamente diede il suo consenso. Il padre Colin si rivolgeva alla Santa con la stessa intimità del curato d’Ars.
- Semplici fedeli ed insigni cittadini devoti di santa Filomena
6.1. Madre Maria-Teresa
Madre Maria-Teresa, fondatrice della Congregazione dell’Adorazione Riparatrice, deve la sua vocazione a santa Filomena. Questa religiosa, al secolo Théolinde Dubouché, giovine allegra e spensierata, studiava pittura. Fu per questa strada che Dio la condusse verso le altezze più belle. Nel dipingere un grande quadro di Santa Filomena, che attualmente si trova nella cattedrale di Bayeux, madamoiselle Dubouché giunse alla conversione ed alla vocazione.
6.2. Un ardente Apostolo del culto di Santa Filomena: L’Abate Louis Petit
Dopo la morte di don Francesco de Lucia a Mugnano, quella di Paolina Jaricot a Lione e quella di Giovanni Maria Vianney ad Ars, si distinse un altro grande apostolo di santa Filomena, l’abate Louis Petit, che operò a Parigi.
Nato a Colombey-Les Deux-Eglises, aveva attinto nel seno della sua famiglia l’amore per santa Filomena. Era seminarista, quando i suoi genitori si trasferirono a Parigi ed ebbero la loro casa nella circoscrizione della parrocchia di Saint-Gervais, la sola nella capitale dove il culto di santa Filomena era ben radicato. E da seminarista, nel 1872, fondò il periodico L’Eco de Sainte Philomène, che riuscì a pubblicare per due anni. Non Ancora sacerdote pubblicò anche Histoire de Sainte Philomène ‘Storia di Santa Filomena’.
Nel 1879 è consacrato sacerdote e due anni dopo entra nella congregazione di San Vincenzo dei Paoli, dove conserverà la direzione del Messager fino alla morte.
Lo scopo della sua vita fu la diffusione del culto di Santa Filomena e per raggiungerlo creò un centro dal quale irradiarlo. A Rue Dantzig, nel quartiere parigino dell’Alto Vaugirard, fece sorgere una graziosa cappella sotto il nome di Santa Filomena; da qui partiranno, per la Francia e per il Mondo, i suoi scritti ed il suo Messager.
Nel 1883, dalla Sacra Congregazione dei Riti, ottiene l’approvazione del Cordone di Santa Filomena, diffondendone la devozione col suo periodico.
Louis Petit ha avuto anche l’ispirazione di fondare l’ Opera di santa Filomena, che si proponeva l’educazione cristiana ed il ritorno alla fede delle classi lavoratrici. Ebbe la gioia di vedere questa società di anime diventare, con un atto ufficiale di Pio X del 21 maggio 1912, una Arciconfraternita universale.
Per sua iniziativa si festeggiò in modo solenne, a Roma, nel 1902 il primo centenario del ritrovamento delle ossa di Santa Filomena, ed a lui fu riservato l’onore di chiudere queste feste con una solenne messa cantata .
Louis Petit, come semplice devoto, venne in Mugnano per venerare Santa Filomena, e per cortesia del rettore del santuario poté usare lo splendido Messale offerto da Leone XIII.
6.3. Un elenco interminabile
Le persone che hanno venerato la Santa in tutto il mondo sono innumerevoli ed appartenenti a tutti gli stati religiosi e sociali. San Damiano di MoloKai dedicò a Santa Filomena la prima cappella che costruì nel lebbrosario; il padre Joseph Varin, uno dei restauratori della Compagnia di Gesù in Francia, pronunciava almeno quaranta volte al giorno il nome della Santa e celebrava ogni anno una messa al santuario dedicato alla Santa; il padre O’Sullivan ha propagato il culto di santa Filomena nel Portogallo, nell’ Irlanda e negli USA.
Molti artisti hanno avuto stima ed ammirazione per la Santa: Michel De Saint Pierre, romanziere cattolico francese, nella sua biografia sul curato d’Ars evidenzia grande simpatia per santa Filomena; Jean Dupré consacrò a Santa Filomena la primizia delle sue opere; i poeti italiani Giuseppe Borghi e Silvio Pellico composero degli inni in onore della “Vergine pura” e della “Invincibile Martire”.
Numerosi cardinali, arcivescovi e vescovi da tutti i continenti sono venuti a rendere omaggio a santa Filomena in Mugnano ed hanno lasciato ex voti. Citiamo alcuni nomi: il card. Luigi Ruffo Scilla, Arcivescovo di Napoli, che volle fare dono di una statua di santa Filomena al Santuario; il cardinale inglese Tommaso Weld, il card. Giacomo Filippo Franzoni, prefetto di Propaganda Fide, il card. Luigi Lambruschini, segretario di Pio IX, il card. Angelo Mai, prefetto della biblioteca vaticana, il Card. Gabriele della Gerga Sermattei, Il card. Filippo Giudice Caracciolo arcivescovo di Napoli. Nel 1837 si recò a Mugnano l’arcivescovo di Cesarea, nel 1852 visitarono il santuario il vescovo di Chicago negli Stati Uniti Mons. Gian Giacomo Oliviero Vande Velede, Mons. Vincenzo Spaccapietra, Arcivescovo di Smirne, Mons. Giovanni Ilario Bost, Vescovo di Merida nella repubblica Venezuelana. A piena ragione l’Ippolito scrive: “Il Santuario di S. Filomena in Mugnano è divenuto ormai rinomato per le continue visite e pellegrinaggi di forestieri che si portano espressamente per visitarlo dai più remoti angoli della terra. Ecclesiastici, nobili signori, dame cospicue, e gente di ogni grado e condizione di tutte le nazioni si sono vedute e tuttora affluiscono in quel paese fortunato a venerare il sacro corpo della invitta Eroina, in riconoscenza di ricevute grazie, implorandone il patrocinio”.
Fig. 21 – La Basilica di Santa Filomena in Ars (Francia). Il curato d’Ars, per reperire i notevoli fondi necessari alla costruzione, nel 1859 così scriveva: “Io pregherò per il buon Dio per quelli che mi aiuteranno a costruire una bella chiesa a Santa Filomena. Jean Vianney, curato d’Ars.” La Basilica, splendido frutto del suo grandissimo amore verso la nostra Martire, sarà ultimata nel 1881.
Fig. 22- il martirio ed il culto di Santa Filomena in stampe dell’Ottocento
Fig. 23 – la Pia Regina Maria Cristina di Savoia moglie di Ferdinando II, re delle Due Sicilie. Visitò più volte il Santuario di Mugnano, accanto al quale desiderò la costruzione di un orfanotrofio femminile. La Regina attribuì al’intercessione di santa Filomena la nascita del suo unico figlio, Francesco II, ultimo re di Napoli. Morì giovane e fu pianta da tutti. Nel 1853 Papa Pio IX la proclamò Venerabile.
Fig. 24 – padre Louis Petit. Nel 1902, per sua iniziativa, Roma diventò per un giorno Città Filomeniana. Presso le catacombe di Priscilla si tennero i festeggiamenti per il Primo Centenario del ritrovamento del corpo di Santa Filomena, evento di risonanza internazionale. Nel 1883 e nel 1902 venne a Mugnano